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La Commissione UE ha deliberato che entro il 2035 la mobilità europea dovrà essere elettrica, decretando di fatto la fine del motore endotermico. Le preoccupazioni dell’industria, dei produttori di componenti, delle associazioni di categoria, hanno mosso le loro pedine per modificare la legge europea sostenendo il ruolo della produzione interna di veicoli e soprattutto l’eliminazione di buona parte della ricerca degli ultimi cento anni  che ha portato l’auto ad essere un concentrato di tecnologia, la massima espressione di innovazioni su un prodotto di massa indispensabile per la vita umana.
La nuova Commissione europea, da poco insediata, pur confermando il termine della fine del motore termico entro il 2035, ha annunciato maggiore flessibilità al provvedimento per un cambiamento mirato verso i combustibili sintetici, per soddisfare le richieste di alcuni paesi aderenti e in particolare ai connazionali tedeschi della presidente della Commissione.L’onorevole von der Leyen ha fatto riferimento alla “neutralità tecnologica” per questo settore, vale a dire il concetto di combustibili sintetici difeso dall’industria tedesca e dai suoi colleghi del gruppo del Partito popolare europeo. Il messaggio implicito da parte del politico tedesco è chiaro: i motori termici dovrebbero essere in grado di continuare a funzionare con carburanti sintetici (o e-carburanti) dopo il 2035, ma anche che il mandato della stessa von der Leyen dura fino al 2029 e che non ce ne sarà altro. Tuttavia, questa è solo una dichiarazione di intenti al momento e nessun testo menziona ancora questo potenziale compromesso.