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SE NON HAI VOGLIA DI LEGGERE… ASCOLTAMI

Pubblichiamo volentieri il panorama prospettato da Alessandro Salimbeni di FIGIEFA sulle problematiche dei dati prodotti dalle auto connesse. Il quadro che ne emerge mette in evidenza la precarietà dell’attuale legislazione e la necessità che il problema, che coinvolge almeno 20 milioni di veicoli circolanti in Italia, venga regolamentato a livello Europeo.

 

 

Trascrizione sommaria dal video rivolto ai soci ADIRA del 27/10/2023 sui principali punti d’interesse per i dati delle auto connesse:
Da tanti anni lavoriamo su questa tematica interessante e complicata quale è la legislazione sull’accesso ai dati del veicolo e, quindi, mi fa piacere avere l’opportunità di parlarne con voi. Innanzitutto, quando si parla di legislazione all’accesso ai dati, ad oggi abbiamo due leggi principali: il Data Act che appunto è la legge sui dati che regola i principi  chiave e le regole generali, e questa legge è praticamente ultimata, siamo in fase di finalizzazione formale da parte del Parlamento Europeo che voterà a novembre e poi in consiglio; poi abbiamo, invece, la legislazione specifica per il settore automobilistico e questa è una legge che invece prevede delle misure aggiuntive, appunto specifiche per il settore automobilistico e relativa problematica, evidenziando che le case automobilistiche hanno da sempre avuto un vantaggio competitivo, visto che sono di fatto in possesso dei dati generati dal veicolo con la conseguente possibilità di offrire servizi di varia tipologia ai propri clienti, e questo sicuramente deriva anche grazie al fatto che quando un consumatore va a comprare un’auto firma dei contratti con le cause automobilistiche e molto spesso non sa nemmeno bene cosa sta firmando, ma di fatto sta autorizzando l’accesso ai dati personali generati dalla propria automobile. Quindi, questi contratti in genere sono un pacchetto col quale la casa automobilistica lega non solo l’offerta di servizi, ma anche la connettività del veicolo e questo rappresenta un po’ una distorsione che il Data Act ha cercato in parte di regolare. E infatti, prevede una normativa per stabilire chi può avere accesso ai dati e chi li può utilizzare, generati dai prodotti connessi nei vari settori economici europei, quindi per favorire la concorrenza e l’innovazione. Andando un po’ a vedere quelli che sono i principi maggiori della legge sui dati, Data Act,  è una legislazione orizzontale quindi si applica a tutti i settori, incluso appunto il settore automobilistico, e stabilisce il diritto per l’utente di avere accesso ai dati generati dall’utilizzo del proprio prodotto connesso, che nel nostro caso è l’automobile, e inoltre prevede il diritto per l’utente di dare accesso a dei fornitori di servizi terzi di sua scelta Quindi, questo è molto importante ed è uno dei motivi per i quali FIGIEFA ha sempre supportato il Data Act, ovviamente in parallelo alla legislazione di settore, ma il Data Act rappresenta la prima possibilità di avere accesso ai dati generati dal veicolo. Poi se andiamo a vedere brevemente di che tipo di dati si tratta e che tipo di accesso prevede il Data Act, vediamo che prevede un accesso direttamente sul prodotto connesso, quindi a bordo del veicolo, in questo caso c’è possibilità di avere accesso a tutti i dati che sono a disposizione per quello che è stato definito il Data holder. Nel nostro caso il detentore dei dati, cioè la casa automobilistica è obbligata a dare accesso all’utente, e ai terzi delegato dallo stesso, agli stessi dati e qualità utilizzati dalla stessa che  per offrire dei servizi. I dati disponibili prodotti dal veicolo sono grezzi e devono essere processati, ma sono dati che servono poi per rendere comprensibile il dato stesso. Sono dati che derivano da un sensore o da più sensori, dati che possono determinare una quantità, una qualità fisica, quindi, la temperatura, la pressione, l’accelerazione, c’è una vasta gamma di dati compresi nel Data Act che possono essere sicuramente utili, però ci sono anche delle restrizioni, e infatti il Data Act esclude i dati derivati da un algoritmo complesso. Questo è abbastanza importante, e impattante per il nostro settore, visto che questi dati sono, ad esempio, i chilometri residui in un veicolo elettrico,  un dato importante per poi andare a sviluppare dei casi d’uso nel settore della mobilità.  Ho voluto sottolineare questo punto perché è effettivamente ciò che crea incertezza giuridica, anche il Data Act su questo punto non è così semplice decidere cosa rientra in un dato che deriva da un algoritmo complesso. Se andiamo a vedere allora a cosa può servire e la legislazione specifica per il settore automobilistico,  sicuramente servirebbe  a eliminare queste incertezze giuridiche derivanti dalla legge sui dati, che essendo orizzontale non può regolare tutti i settori e tanto meno le specificità di un settore tanto complesso quale è quello automobilistico.  Innanzitutto la legge specifica, serve per tradurre un po’ i principi generali del Data Act in requisiti sicuramente importanti per il settore automobilistico, poi se andiamo a vedere le differenze, prevede l’accesso alle funzioni e alle risorse del veicolo, non solo ai dati come prevede il Data Act e questo è fondamentale, per andare poi a sviluppare dei casi d’uso, che fondamentalmente possono essere illimitati. Questo è un requisito molto importante incluso dalla legislazione specifica, inoltre prevede la possibilità per gli operatori indipendenti di avere un accesso ai dati e alle funzioni del veicolo in anticipo, in modo da poter poi sviluppare delle soluzioni tecniche e servizi che possono essere commercializzati, offrendoli ai consumatori. Questo rappresenta una grossa differenza rispetto al Data Act, che invece prevede solo un diritto derivato dalla volontà all’utente per l’operatore Indipendente. Poi non possiamo dimenticare che questa legge serve anche per affrontare numerose problematiche che sono state già evidenziate da tanti studi da parte della commissione europea, ovvero l’esistenza di barriere sistemiche e impedimenti strutturali per l’accesso ai dati nel settore della mobilità auto. Questo dipende dal fatto che oggigiorno la progettazione dei veicoli conferisce ai produttori un ruolo dominante, se combiniamo questo fattore col fatto che le le case produttrici sempre più cooperano con quelli che vengono definiti gli app scalers, Google, Amazon, Facebook, che sono sempre più integrati nel veicolo, offrendo servizi, questo rischia di creare un duopolio dove il flusso dei dati va a finire agli app scalers e alle cause automobilistiche, col rischio di emarginare il settore dell’aftermarket indipendente. È chiaro che serve una legislazione europea che vada a identificare un nucleo di dati e funzioni per tutti i veicoli in un formato standardizzato così da sostenere lo sviluppo di servizi multimarca, inoltre, un altro elemento di questa legge prevede che ci sia l’accesso da remoto alle funzioni di scrittura nel veicolo che servono per interagire col veicolo e quindi per fare diagnostica da remoto, l’eventuale riparazione dal remoto, resettare le DTC, i codici di guasto, l’accesso alle funzioni serve ovviamente anche per avere l’accesso al veicolo e per comunicare in maniera bidirezionale col guidatore.  Questo aspetto è fondamentale perché oggigiorno le case automobilistiche hanno questa possibilità, è chiaro che in questo modo possono intercedere comunicando direttamente con il consumatore. Tutto questo serve anche per sviluppare tutti quei casi d’uso, diagnostica e riparazione da remoto, ma anche dei servizi, per ottimizzare lo stoccaggio dei pezzi di ricambio o nel  settore dell’assicurazione per poter ricostruire in caso di incidente cosa è successo, ma anche per offrire servizi ottimizzati. Quindi, c’è un numero potenzialmente illimitato di casi d’uso che possono essere sviluppati, tutti però dipendono dall’avere normativa specifica.  Tutto ciò sarebbe molto bello occorre però ricordare che questa specifica legislazione  per il settore automobilistico, deve essere ancora adottata dalla Commissione Europea ed è proprio questo che stiamo  facendo in FIGIEFA da tanti anni.  Siamo ormai in una fase cruciale, con le prossime elezioni del Parlamento Europeo ci aspettiamo che la Commissione Europea pubblichi questa legge entro la fine dell’anno, e questo è fondamentale, poi ci saranno le elezioni del Parlamento Europeo, a giugno del 2024 e con ogni probabilità questo Parlamento non porterà termina il lavoro, ma ci auguriamo che il prossimo lo farà, anche se sappiamo che a livello gerarchico e politico i lavori vengono spesso interrotti. Rimaniamo positivi e che questa legge possa essere adottata entro la fine dell’anno dalla Commissione Europea e poi il resto si vedrà.

Quella descritta è una panoramica sul Data Act e la legislazione del settore che sgombra il campo da dubbi e incertezze varie, e quello che probabilmente ci si auspica sarà il futuro dell’automotive.

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