Quello che si è appena concluso è stato un anno positivo per le immatricolazioni di motocicli, in crescita del 15,8% e meno per i ciclomotori, in flessione del 11,8%.
Il mercati asiatici la fanno ancora da padroni, ma l’Italia con i suoi marchi: Ducati, Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi, si difende alla grande con performance che non si registravano da almeno dieci anni. Gli scooter sono i mezzi più venduti, quasi il 50% del settore, seguiti dalle moto con crescita del 14,9%. Calo nelle vendite anche dei motocicli elettrici, meno 26,2%.
In attesa dei nuovi incentivi per rilanciare la vendita di veicoli elettrici e per la mobilità due ruote, il presidente Paolo Magri definisce “In qualche misura un fatto sociale ed economico che merita sicuramente attenzione – e continua – emergono con vigore le prerogative vincenti dei prodotti della nostra industria, quali accessibilità, velocità degli spostamenti, sostenibilità, ma anche piacere di guida e libertà, che hanno favorito la diffusione dei veicoli a due ruote, di fronte alla quale abbiamo chiesto particolare accortezza anche nel processo di revisione del Codice della Strada. Il mercato – ha spiegato Magri – è mosso ancora dalla passione e al suo interno convivono svariati utilizzi e motivazioni d’acquisto, ma è anche la capacità del comparto con la sua filiera di offrire tanto e interpretare i bisogni degli utenti a trainarlo. Questo è un valore grande, perché dietro ci sono storie di eccellenza e innovazione, che generano occupazione, indotto, gettito ed investimenti e di cui è necessario tener conto con più consapevolezza”.
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