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Materie prime, batterie e microprocessori, tutto quello che manca per una produzione profittevole alle industrie europee. Per alcune di queste categorie si ta cercando di rimediare direttamente all’interno dei paesi coinvolti, ma il processo non è ne semplice ne veloce, occorrono ricerca, sviluppo e investimenti notevoli.  
In  particolare nei microprocessori, elementi essenziali per la costruzione dei veicoli di nuova fabbricazione. In questo scenario anche l’Italia può giocare un ruolo importante: Ci sono università, come quella di Bologna e ricercatori italiani, ma anche case automobilistiche europee, che sono molto interessate alla ricerca sull’architettura Risc-V  “open surce” di questi elementi essenziali, per cui il nostro paese potrebbe avere un impatto significativo nel campo dell’automotive, sempre più dipendente dai chip, ma anche in quello delle telecomunicazioni, della telefonia mobile, ecc.
Recuperare il tempo perduto, quando il mercato asiatico sta invadendo l’Europa con i suoi prodotti, non è cosa facile e soprattutto non a breve scadenza. La domanda di questi microprocessori è in forte espansione, si calcola che saranno circa 31 miliardi di euro entro il 2023, con una crescita del 50% rispetto ad oggi.  Produzione che è destinata a prendere sempre più piede in questo settore strategico per l’evoluzione dell’economia mondiale, come alternativa alle tecnologie oggi prevalenti sul mercato, affidabili e consolidate, ma anche sottoposte a licenze molto costose per le imprese che le devono utilizzare e, di fatto, in mano a un oligopolio.
Attualmente, l’unico player italiano (italo-francese) che avrà un ruolo strategico nell’industria dei semiconduttori è STMicroelectronics, nei due stabilimenti produttivi di Catania. Altre società estere stanno pianificando investimenti in Italia, come Silicon Box’s di Singapore, che investirà 3,2 miliardi di euro per la costruzione del primo stabilimento produttivo nel Nord Italia.
Sicuramente l’Europa sarà in grado di reagire alle nuove tecnologie, anche se ci vorrà molto tempo per raggiungere risultati concreti e sopratutto per recuperare il tempo e gli investimenti perduti.

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