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Il 21° Rapporto sulla mobilità degli italiani di ISFORT (Competenze e Risorse per la Mobilità), ha messo in evidenza alcuni aspetti della mobilità, che possono far riflettere sulle scelte da fare per il prossimo futuro nel nostro Paese.

Smart Working.
Occorre precisare che una delle influenze maggiori che hanno avuto impatto sulla mobilità, è stata l’attività lavorativa in Smart Working a causa dalla pandemia da Covid-19, attualmente la situazione si è stabilizzata  all’incirca sul 25% di persone che lavorano ancora da casa.

Mobilità urbana.
Se osserviamo come si distribuisce la mobilità troviamo differenze sostanziali tra quella di prossimità (fino a 2 km) e quella urbana (da 2 e fino a 10 km): la prima per 33,7% e la seconda per 42,1%. Il resto riguarda quella a medio e lungo raggio. Questo ci fa pensare alle iniziative prese su alcune aree metropolitane per disincentivare la circolazione dei mezzi privati, che se da un lato riducono la mobilità, dall’altro penalizzano il comparto dell’automotive in maniera pesante.

Motivazioni di spostamento.
Gli spostamenti delle persone differenziati per lavorostudio, gestione famigliare e tempo libero, sono distribuiti in modo similare, pari a circa 1/3 ciascuno, ad eccezione per lo studio (6%).

Uso dei mezzi.
Come era prevedibile da noi in Italia l’uso dei mezzi è a netto favore dell’auto, per quasi il 75,1%, la bici (3,9%), moto (4,2%) e mezzi pubblici (8,6%), il resto va a piedi.

La mobilità elettrica.
La mobilità elettrica è dipendente da molti fattori: costo, autonomia, infrastrutture e tempo di ricarica, interventi manutentivi e riparativi, smaltimento delle batterie fuori uso, ecc. Finchè questi aspetti non vengono risolti il veicolo elettrico per la mobilità extraurbana, è destinato a un  ruolo minore, contrariamente a quanto ci si aspetta dalla transizione ecologica programmata dalla UE.

Immatricolazioni VE.
Il report riporta dati del 2022, ma nel 2023 sono stati immatricolati veicoli elettrici per il 4,2% del parco circolante, uno dei più bassi di tutta la Comunità Europea. La crisi dell’automotive, che ha colpito il mercato Europeo nel 2024, ha ulteriormente aggravato la situazione della vendita di veicoli e in particolare per quelli full electric. Di conseguenza, sono aumentati quelli costuiti in Cina, ma il mercato è ancora fermo in attesa che il Governo e la UE rilancino con incentivi per la produzione e vendita. Gli stessi costruttori, dopo aver investito ingenti capitali per la costruzione del veicoli elettrici, sono fermi al palo in attesa dei prossimi sviluppi.

Risorse per il trasporto.
Gli investimenti in corso e programmati per le infrastrutture di trasporto nel Paese sono molto rilevanti e per le sole infrastrutture prioritarie (ferrovie, strade e autostrade, metropolitane, tranvie, porti, aeroporti, ciclovie e Ponte sullo Stretto) ammontano a circa 400 mld di euro, in base all’ultimo aggiornamento fornito dal Servizio Studi della Camera (agosto 2023).

Pianificazione.
La strategia a lungo termine dell’Unione Europea è di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, come delineato dall’Accordo di Parigi e dal Green Deal Europeo. I PUMS si inseriscono in questo contesto, rappresentando strategie nazionali di decarbonizzazione a medio-lungo termine.

 

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