Controlli fiscali mirati
Il bilancio dell’Agenzia delle Entrate sui controlli contro l’evasione fiscale ha messo in evidenza che gli autoriparatori (meccanici e riparatori), presentavano anomalie o scostamenti evidenti fra l’importo dei rimborsi assicurativi ricevuti e l’importo delle operazioni attive indicate nelle dichiarazioni dei redditi e nelle denunce Iva, contrariamete all’indice di affidabilità sia stato indicato uguale a 10 (massimo punteggio).
Indice di affidabilità
L’Indicatore sintetico di affidabilità fiscale (Isa), è l’algoritmo che tiene conto del settore economico di riferimento, dell’area geografica, delle bollette, del numero dei dipendenti. Poi traccia il risultato finale elencando i contribuenti che, in ogni categoria, non riescono a raggiungere il voto 8 nelle pagelle fiscali. Cioè la soglia minima che, secondo il Ministero, indica la “affidabilità” della dichiarazione dei redditi.
L’attenzione è stata riposta soprattutto su tutte quelle posizioni che presentavano anomalie o scostamenti evidenti, facendo sorgere il sospetto che quanto dichiarato non fosse veritiero, con conseguente verifica analitica che ha consentito di procedere alla ricostruzione del reddito, e recuperi di imposta non dichiarata all’Erario.
La classifica è deprimente, gli autoriparatori sono al secondo posto dopo i ristoratori.