Come per tutte le vicende negative che colpiscono il genere umano: guerre. pestilenze, terremoti, alluvioni, ecc. c’è sempre chi ci guadagna.
Secondo Confcommercio; i settori che hanno avuto i maggiori incrementi di fatturato sono stati: Alimentare (+9,6%), Tlc (+8,4%), farmaci (+4%), tabacchi (+3,5%), Energia elettrica (+0,5%), cura della persona (+0,1%). Lunghissima è invece la lista di chi ha perso fatturato, penalizzati sono stati i settori: auto, moda, spettacolo, turismo, si va da un minimo del -17,5% dei servizi per la casa e fino al -82,4 delle auto. Pensate a chi vende generi alimentari e di prima necessità, che in alcuni casi ha moltiplicato il proprio fatturato, mai avrebbe avuto un’occasione tanto favorevole come la pandemia, che ha costretto milioni di persone nelle proprie abitazioni.
Lo stesso vale per le farmacie che addirittura si sono viste prendere d’assalto e svuotare i depositi di alcuni medicinali o dispositivi sanitari a seconda delle direttive che via via venivano emanate.
Maggiore interesse è andato anche alle varie associazioni di assistenza che sopravvivevano in tempi normali e che oggi hanno visto rivitalizzato su di loro l’interesse (anche economico) per essere ritenute indispensabili per l’assistenza domiciliare alle persone anziane o in difficoltà.
La stessa Protezione Civile ha dirottato tutta l’attenzione dei sostenitori (economici) verso se stessa, (anche con spot pubblicitari) a discapito di molte altre organizzazioni che hanno visto ridimensionate drasticamente le donazioni.
Per non parlare dei cosiddetti esperti nelle varie discipline: persone autorevoli nel proprio settore, ma anonime alla comunità e che la pandemia ha regalato notorietà e fama (non sempre positiva a onor del vero), con dichiarazioni spesso contraddittorie fra di loro, o talmente scontate che chiunque con buona loquacità, ma con laurea specifica, sarebbe stato in grado di dare. In molti casi non dando una risposta per non rischiare affermazioni errate trincerandosi dietro al fatto che il Corona è un virus nuovo del quale non si conoscono i comportamenti, ma come? I massimi esperti dovrebbero essere proprio quelli che, con le tecnologie attuali avanzatissime e i progressi della ricerca sbandierata a più riprese a livello mondiale, con i finanziamenti copiosi (grazie anche alle donazioni private) che hanno avuto per decine di anni, alla fin fine dimostrano di essere a un livello scientifico uguale a quello dei medici delle peste del ‘600.
Ha sicuramente fatto la felicità dei numerosi consulenti del Governo nei vari settori, si parla complessivamente di circa 400 distribuiti nelle varie commissioni (solo quella del ministero dell’Innovazione è composta da ben 74 esperti per selezionare la migliore app in grado di raccogliere dati su spostamenti e contatti tra utenti per contenere e mappare la diffusione del virus). Per non parlare della sanità, settore trascurato e poco attenzionato fino alla comparsa del Corona Virus. Tutti concentrati sul comparto sanitario nazionale privato e pubblico, attenzione meritata sicuramente, ma come tutte le cose di questa civiltà è destinata a essere ridimensionata quando il fenomeno si ridurrà o (ci auguriamo) scomparirà. Infine il più grande business dei laboratori di ricerca e diagnosi, che sono balzati in prima linea per l’accertamento e le terapie del Corona virus con evidenti incentivi economici. Potevamo dimenticare le case farmaceutiche che sul malato ci campano da sempre? Questa è la grande occasione di una vita (da manager): convincere della bontà dei loro prodotti, arrivare per primi a produrre sistemi diagnostici, medicinali di ausilio alla malattia, cure di varia natura nel tentativo di accaparrarsi la maggior quota di mercato e, infine, dare la stoccata finale con il vaccino, non prima però di aver sfruttato al massimo l’effetto di questa pandemia.