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Bastano questi dati forniti da UNRAE, per dare un’idea del mercato della mobilità elettrica a fine 2022 in Europa e in particolare in Italia: 31,4% della Germania, 22,8% del Regno Unito, 21,6% della Francia, 9,6% della Spagna e 8,8% l’Italia. Il nostro Paese come si evidenzia è ultimo fra le big. Le motivazioni non possono essere ricercate solo nell’affezione verso i mototri endotermici, ma alle infrastrutture sul territorio ancora insufficienti per garantire una mobilità elettrica senza problemi. Infatti, il nostro Paese occupa la quindicesima posizione nel ranking europeo, con 6,7 punti di ricarica ogni 100 Km contro gli 8,9 della media europea.
I due decreti per la realizzazione di oltre 21.000 colonnine di ricarica per veicoli elettrici entro i prossimi 3 anni, in centri urbani e superstrade, dovrebbero risolvere il problema. Rimane comunque un gap economico ancora troppo elevato per l’acquisto dei veicoli elettrici che può essere colmato con il prolungamento e potenziamento degli incentivi, una revisione fiscale del settore e una pianificazione per la riconversione industriale della filiera automotive e della componentistica, per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo.

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