“Siamo spiacenti di informarti che abbiamo disabilitato ChatGPT per gli utenti in Italia su richiesta del Garante italiano”.
[…omissis…]
“Ci impegniamo a proteggere la privacy delle persone e crediamo di offrire ChatGPT in conformità con GDPR e altre leggi sulla privacy. Ci metteremo in contatto con il Garante con l’obiettivo di ripristinare il tuo accesso il prima possibile”.
Con questo comunicato ChatGPT informa che non è più possibile ottenere informazioni tramite la piattaforma di Intelligenza Artificiale.
Non vogliamo entrare nel merito della normativa sulla privacy, ma la cosa ci lascia perplessi per la solerzia con cui è stata presa la decisione. Più che una tutela della privacy pare una difesa degli interessi delle lobby legate a questo tipo di piattaforme, che si sono trovate spiazzate dal clamoroso successo ottenuto da ChatGPT.
I riflessi di questa decisione appaiono notevoli e interessano vari campi: dall’informazione, all’editoria in generale, ma anche alla cultura, didattica, medicina, che bene o male hanno permesso a molti di entrare nel merito delle rispettive materie avendone solo un’infarinatura superficiale. ChatGPT ha permesso a molti di riempire e completare quello che gli mancava. Poco importa se fra le numerose informazioni, ve ne siano alcune fuori contesto o poco affidabili, la massa di notizie cucite magistralmente come un buon sarto, fanno bello il vestito e questo non fa emergere le inasattezze, se non agli specialisti di quello specifico settore. Chi si occupa d’informazione, di didattica, ecc. e conosce bene la sua materia, non rischia di perdere il posto di lavoro, come molti ormai stando sbandierando a destra e manca a livello mondiale, cosa che potrebbe invece succedere per i generalisti che, con una semplice interrogazione su ChatGPT, possono dimostrare conoscenze che non hanno.
La morale di tutto ciò è che piattaforme a tecnologia avanzata non si possono arrestare, il progresso umano passa anche e soprattutto da queste innovazioni, ovviamente occorre tener presente che non stiamo parlando di pensiero umano elaborato da un software, ma di macchine sofisticate in grado di memorizzare milioni d’informazioni e di condensarle ed elaborarle velocemente in pochi paragrafi secondo la richiesta effettuata. Tutto sommato sono macchine altamente sofisticate, ma rimangono sempre macchine, con la differenza che ci vuole più tempo per capire quali sono i contenuti utili, elaborati con questo sofisticato sistema, da quelli che lo sono meno, rispetto al passato.
Comunque, tranquilli! Chi vuole continuare a ricevere informazioni tramite ChatGPT lo può fare attraverso le varie piattaforme VPN, ovviamente residenti all’estero.
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