Internet è uno strumento eccezionale, ormai indispensabile per la vita umana. Lo scambio di informazioni, notizie e quant’altro accade nel mondo trovano in questo strumento un utilizzo rapido ed efficiente a patto che chi lo adopera sappia individuare le notizie o le informazioni utili vere da quelle false. Le “fake” (notizie false) in effetti non sono tutte intenzionali, esistono anche informazioni errate per ignoranza di chi le scrive o per opportunismo (solitamente commerciale). Non è sempre facile per chi non è uno specialista del settore individuare la “verità”, ma una panoramica sullo stesso argomento fra i vari siti disponibili tramite i vari motori di ricerca, ci può dare conferma o meno dell’attendibilità di quello che andiamo cercando. Premesso quanto sopra, capita spesso nel nostro lavoro d’imbatterci in notizie che stridono con la realtà: una di queste è relativa ai tempi operativi di riferimento nel lavoro di carrozziere. Si ritiene infatti che questi tempi, si riferiscano ai “microtempi” dei costruttori e non possano essere applicati così come sono nella riparazioni artigianali in carrozzeria. La notizia è “falsa”: i microtempi dei costruttori sono stati elaborati a suo tempo tramite analisi comparative per verificarne l’attendibilità e su queste basi sono stati aggiunti i coefficienti, sia per le operazioni di gravità, posizione del danno (verticale orrizzontale) e vetustà del veicolo, oltre alle operazioni di preparazione e pulizia del posto di lavoro e, ovviamente, dei bisogni fisiologici dell’operatore. Il tempo finale è riferito alla sostituzione del particolare poi, per comodità operative e di software, è stato diviso in tre fasce, più una generale: lieve, media, grave + sfumatura nel caso della verniciatura.
Ovviamente, poichè ogni danno (di carrozzeria) è diverso da un’altro, la classificazione della gravità segue regole ben definite, così anche nel caso di un danno grave, per il quale il tempo di riferimento può essere superato, se tecnicamente possibile, quando risulti più coveniente rispetto alla sostituzione.
Questo dimostra quanto pressapochismo e impreparazione, anche fra gli operatori del settore, esista. Forse una maggiore formazione specificatamente mirata potrebbe chiarire le idee in materia. In mancanza ognuno cerca di arrangiarsi attraverso software sempre più sofisticati che, però, spesso fanno perdere il senso della realtà.
Quello che invece andrebbe approfondito sono i coefficienti di maggiorazione sia per i tempi operativi “artigianali”, in particolare per la verniciatura, che tengano conto dei nuovi prodotti e attrezzature, sia quelli delle nuove operazioni indispensabili sui veicoli a tecnologia avanzata. Tutto questo però dovrebbe essere fatto di concerto con le organizzazioni artigiane e le assicurazioni (obbligate per legge a pagare i danni conseguenti a RCA), come avvenuto nel lontano 1992 e successivo 1998. I cui riferimenti di base sono ancora quelli (aggiornati) tuttora in uso, altrimenti ci ritroviamo sempre con una coperta che viene tirata da una parte o dall’altra secondo la propria convenienza.
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