Ci si chede perchè il Trentino A.A. con una popolazione che è pari all’1,8% di quella italiana immatricola circa il 45% delle auto per il noleggio. Anche la Valle d’Aosta non scherza, con lo 0,2% di popolazione ne immatricola per il noleggio ben l’8%. La ragione è conosciuta da tempo; immatricolare le auto in quelle regioni costa mediamente il 30% meno che nelle altre regioni italiane, e non è poco se pensate che i veicoli acquistati per il noleggio sono il 33% di quelli immatricolati in Italia, pari a circa 700.000 in un anno.
Altra nota degna di segnalazione è relativa alle auto estere immatricolate nell’apposito registro italiano, che sono ben 53.000 di cui 35.000 (66%) cirlcolanti in Campania.
Si dice che il mondo è dei furbi, e di quelli che colgono le opportunità o i buchi di una borocrazia ferraginosa e lacunosa, ma qui si tratta non di furbizia ma di approfittare delle crepe del sistema, di conseguenza chi è ligio al dovere e paga regolarmente per i servizi resi (o non resi) dallo stato, è quanto meno uno sprovveduto.
Ora si corre ai ripari, non tanto perchè si ravvisa un’ingiustizia rispetto a chi paga il 100%, ma semplicemente perchè continuano a diminuire gli incassi delle province e, quindi, il rimedio è intervenire su chi dovrebbe pagare il giusto nella regione dove è la sede principale dell’azienda. Le Corti di giustizia tributaria di Milano, Mantova e Bologna hanno riconosciuto l’abuso a carico delle società di noleggio, mentre quella di Roma è di parere contrario. Adesso dovrebbe intervenire la Cassazione per emettere un’ordinanza equa e definitiva.
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