La rete internet e piena di notizie, false, vere, da approfondire, sciocche o talmente banali, tali da non essere prese in considerazione. Ogni tanto però capita di imbattersi in qualche notizia utile, e soprattutto credibile, che ci fa ripensare a tutta l’attuale spinta tecnologica e le politiche di mercato che ci stanno dietro. Come ormai tutti sappiamo, la mobilità elettrica presenta principalmente tre grossi problemi per decollare definitivamente. come vorrebbe la transizione e lo scadenzario europeo: l’autonomia e tempi di ricarica, le infrastrutture di ricarica, il costo dei veicoli.
Centri di ricerca, start-up, grandi industrie, tutti sono alla ricerca di trovare soluzioni alternative alle batterie agli ioni di litio che stanno dominando il mercato da lungo tempo. C’è chi sperimenta batterie agli ioni di sodio in varie parti del mondo, abbiamo esempi in Francia, ma anche in Italia. Si tratta perlopiù di start-up che dopo aver sperimentato a lungo batterie al “sale”, oggi sono nella fase operativa. La Tiamat Francese, in collaborazione con il gruppo Leroy Merlin con il marchio di utensili Dexter, immette sul mercato il primo prodotto di consumo alimentato da una batteria agli ioni di sodio. Si tratta di un cacciavite, ma segna un inizio promettente per il futuro delle batterie agli ioni di sodio: Il sodio sostituisce il litio e il cobalto nelle batterie.
Anche l’Italia si distingue come tecnologia per questo tipo di batteria. Il sistema Zero della start-up Une, Universal nature energy, ha già in produzione batterie agli ioni di sodio completamente riciclabili, per stoccaggio e utilizzo dell’energia prodotta per i pannelli fotovoltaici in una decina d’impianti già funzionanti, e quanto prima si rivolgeranno alla mobilità elettrica.
Come si può rilevare dagli esempi sopra accennati, possiamo ben parlare di tecnologia avanzata delle batterie che è tuttora in grado di sostituire quelle datate agli ioni di litio. Anche se i costo delle attuali batterie al “sale” sono mediamente più costose di circa il 20%, con la produzione industriale più diffusa, è previsto che raggiungeranno costi simili alle attuali batterie al litio.
I vantaggi di queste batterie sono notevoli poiché promettono una vita tre volte maggiore di quella del litio (10 anni contro i 3-4 anni) e una capacità di ricarica dieci volte più velocemente e soprattutto non hanno il rischio incendio.
Una rivoluzione difficile da raggiungere in tempi brevi. La questione è politica più che tecnologica e chi detiene il quasi monopolio delle materie prime, difficilmente consentirà l’invasione sul mercato di prodotti concorrenziali svincolati da ogni legame sui materiali da utilizzare… ma noi siamo ottimisti.
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