Carburanti alternativi

da | 07-Mar-2025

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La UE ha partorito un topolino

Come annunciato, la Presidente della UE Von der Layen, ha comunicato che sono state riviste le regole relative alle sanzioni, per i costruttori che non sono riusciti a ridurre le emissioni di CO2 previste, delle auto prodotte non più per l’anno, ma dalla media dei ultimi tre anni fino al 2027. Questo è senz’altro positivo per i costruttori, ma ci si dimentica che il mercato non lo fa chi costruisce auto bensì i consumatori, e se i veicoli elettrici prodotti non trovano il loro gradimento, rimangono invenduti. Siccome lo sanno bene anche i costruttori, già da qualche anno non producono più tanto per farlo, ma prevalentemente i veicoli maggiormente richiesti, in questo caso ancora con motorizzazioni endotermiche o ibride.
É stata rivista anche la modalità e l’uso di carburanti alternativi e-fuel, senza alcuna menzione per i biocarbuanti, dei quali l’Italia occupa il quarto posto nella produzione Europea, dopo Germania, Francia, e Spagna.

Quali regole?

Il disegno prospettato appare confusionario e privo di idee ben chiare sul tipo di motorizzazioni che devono essere incluse, con l’utilizzo di carburanti alternativi.
La boccata di ossigeno sulle multe per le emissioni della CO2 ai costruttori, è stata rinviata solo al 2027, ma non risolve il problema: lo rinvia semplicemente, senza un programma ben definito, che consenta loro e al consumatore di fare le proprie scelte e non quelle imposte dalla UE.

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