Acceso dibattito si consensi e dissensi sulla Fase 2 a seconda delle categorie e delle aperture delle attività che per molti dovrebbero essere differenziate per regioni o località che sono meno a rischio contagio Coronavirus. In effetti alle regole generali del DPCM della Fase 2 emanate dal Governo i governatori di varie regioni hanno emanato ordinanze in deroga. Il nuovo documento allenta alcune misure di restrizione di contrasto al nuovo Coronavirus ma, anche se la data di inizio è fissata al 4 maggio, ci sono delle Regioni che hanno deciso di anticipare alcune riaperture, già da questa settimana. Una prima grande novità riguarda il cibo da asporto, il cosiddetto “take away”, che sarà consentito in Liguria, Abruzzo, Marche, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Alto Adige già dal 27 aprile. In Veneto sono ammesse passeggiate e spostamenti verso le seconde case. il governatore Luca Zaia, che ha presentato un’ordinanza che dà il via libera, a partire da martedì 28 aprile, agli spostamenti verso le seconde case e nelle località in cui si trovano le imbarcazioni ormeggiate che necessitano di riparazioni o di lavori di manutenzioni, anche se in località fuori dal proprio comune di residenza. Dalle 18 di lunedì 27 aprile sarà invece possibile effettuare spostamenti per attività motorie e all’aria aperta, anche in bicicletta, in tutto il territorio del comune di residenza, anche se resta in vigore il divieto di assembramenti e l’obbligo di mantenere le distanze di sicurezza e di indossare i dispositivi di protezione personale, come guanti e mascherine.
In Liguria i cantieri del comparto nautico sono parzialmente aperti già da alcuni giorni, mentre da lunedì 27 aprile sarà possibile ordinare cibo da asporto e saranno aperti sia i negozi di abbigliamento per bambini e che quelli per la toelettatura degli animali. Sarà possibile uscire in bicicletta, sempre da soli e all’interno del Comune di residenza (o del municipio nel caso di Genova) tra le 6 e le 22, mentre rimante vietato andare a cavallo. Via libera anche alla pesca sportiva su fiumi, laghi e moli e alle passeggiate con i congiunti con cui si divide l’abitazione. Aperture in anticipo anche per agricoltura per autoconsumo, fioriere, florovivai, mentre sarà possibile la riparazione delle barche con spostamenti in tutta la Regione, ma con l’obbligo di rientrare a casa la sera.
In Lombardia si sta valutando la possibilità di autorizzare le messe, mentre è permesso, a partire da mercoledì 29 aprile, la riapertura di uno o più mercati all’aperto, limitando però la vendita ai soli prodotti alimentari. La riapertura sarà però possibile soltanto osservando le distanze di sicurezza e utilizzando i dispositivi di protezione individuale.
In Friuli dal 27 aprile sarà possibile ordinare cibi bevande e passare a ritirare l’ordine di persona, ovviamente senza creare assembramenti. Decade anche il limite di 500 metri dalla propria abitazione per effettuare attività sportive individuali, di corsa o in bici, sempre all’interno del proprio comune. È possibile effettuare, direttamente o avvalendosi dell’opera di artigiani, interventi di manutenzione a bordo di imbarcazioni da diporto all’ormeggio. Consentita anche l’attività di sistemazione delle darsene.Chi ha la barca in acqua potrà anche effettuare un giro di prova, ma sempre nei pressi dell’ormeggio.
In Trentino da lunedì 27 aprile sarà possibile passeggiare nelle vicinanze della proprie abitazioni con figli minori, anziani o disabili, sarà possibile coltivare e curare orti e terreni anche fuori dal proprio Comune di residenza, ma solo una persona alla volta. Inoltre sarà possibile fare acquisti nei negozi sul tragitto da casa al lavoro, anche fuori dal proprio Comune di residenza. Via libera anche ai mercati alimentari all’aperto e ai negozi florovivaistici, con l’accesso consentito soltanto in presenza di mascherina. Piccola novità anche da mercoledì 29 aprile, giorno in cui sarà possibile ritirare il cibo da asporto, che dovrà ovviamente essere consumato nella propria abitazione.
In Toscana aperture in anticipo, ma limitate soltanto alle aziende dei distretti tessili, soprattutto nella zona di Prato, e a quelle che si occupano di manutenzioni dei macchinari.
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