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Da un po’ di tempo a questa parte di fa tanto parlare del costo dell’energia più alto in Italia rispetto al resto d’Europa (il 40% circa). Questo è uno degli aspetti negativi che non consentono alle imprese di essere competitive.
Ci siamo chiesti se l’informazione è corretta, tenuto conto che arriva dalle associazioni più importanti dell’industria del nostro paese. Anche Tavares (Stellantis) nella sua audizione alla Camera ha stigmatizzato che il costo della mano d’opera più elevato in Italia che non negli altri paesi, ed anche il costo dell’energia è alquanto superiore.
L’indagine effettuata sull’energia elettrica attraverso il sito di Sorgenia, ci ha permesso di appurare quanto segue:

“Nel corso degli ultimi cinque anni il costo dell’energia elettrica nel nostro paese è salito di oltre il 23%, sebbene durante il primo semestre del 2017 sia sceso del 3,6% rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò resta comunque un valore molto più alto rispetto alla media europea che si aggira sui 0,148 € kWh. Sulla base di quanto detto sinora non c’è da stupirsi nel constatare che l’Italia si aggiudica il primo posto per le bollette dell’elettricità più alte per le imprese. Secondo la CGIA di Mestre (Associazione Artigiani Piccole Medie Imprese), infatti, l’Italia è la nazione europea in cui i costi per la fornitura di energia elettrica a piccole e medie imprese sono maggiori: 155,6 € ogni 1.000 kWh Iva esclusa, un valore che supera di gran lunga la media degli altri paesi europei (oltre il 27% in più). Ovviamente questo si ripercuote anche sulla competitività delle imprese nostrane sul mercato estero, oltre che a gravare notevolmente sui bilanci aziendali. Per quanto riguarda i clienti privati, invece, l’Italia si trova in quinta posizione in classifica, a pari merito con l’Irlanda. Vediamo quindi quali sono stati i prezzi per l’elettricità nei vari paesi europei durante il primo semestre del 2017, raccolti da RIA Rating, Rosstat e dalla Banca Centrale Russa. Ecco la top 20, dalla nazione più cara alla più economica:

  1. Danimarca 0,308 € kWh
  2. Germania 0,298 € kWh
  3. Belgio 0,275 € kWh
  4. Portogallo 0,236 € kWh
  5. Italia 0,234 € kWh
  6. Irlanda 0,234 € kWh
  7. Spagna 0,228 € kWh
  8. Austria 0,201 kWh
  9. Svezia 0,196 kWh
  10. Gran Bretagna 0,183 € kWh
  11. Grecia 0,172 € kWh
  12. Francia 0,171 € kWh
  13. Lussemburgo 0,170 € kWh
  14. Liechtenstein 0,168 € kWh
  15. Norvegia 0,163 € kWh
  16. Slovenia 0,163 € kWh
  17. Lettonia 0,162 € kWh
  18. Cipro 0,162 € kWh
  19. Paesi Bassi 0,159 € kWh
  20. Finlandia 0,155 € kWh.

Le considerazioni che possiamo trarre dall’analisi di cui sopra, sono che il costo per l’energia elettrica è diverso per la imprese e per i privati: maggiori per le prime e nella media europea per i secondi.
Nello specificico occorre precisare che la quota dell’energia rappresenta generalmente solo circa il 48,4% dell’importo totale della bolletta, il trasporto e la gestione del contatore incidono per il 20,1%, gli oneri di sistema per il 18,4% e le imposte per 13,1%. Inoltre, sotto la voce relativa alla quota dell’energia non è incluso solo il prezzo della materia prima, bensì anche quelle di dispacciamento (ossia l’attività di gestione del flusso di energia volto a un equilibrio di tutto il sistema elettrico e dei servizi ausiliari), di commercializzazione e di vendita.

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