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Sulla scia della decisione presa dalla UE nell’approvare l’utilizzo di carburanti e-fuel (sintetici) richiesta dalla Germania e i Biocarburanti,  richiesta dall’Italia e non accolta, ci siamo chiesti qual’è la differenza tra una categoria e l’altra di combustibile.
Gli e-fuel sono carburanti di origine sintetica a emissioni zero. La loro produzione avviene mediante la scissione dell’acqua in idrogeno e ossigeno e la successiva combinazione dell’idrogeno ricavato da tale processo con l’anidride carbonica catturata dall’atmosfera. Questo procedimento prevede emissioni di CO2 neutre nel caso in cui per alimentarlo si utilizzi energia elettrica rinnovabile. L’anidride carbonica emessa nell’aria dai veicoli alimentati da e-fuel sarebbe di fatto compensata da quella prelevata dall’aria per la realizzazione del carburante.
Gli e-fuel non sono esenti da criticità; i costi  di produzione sarebbero elevati, più di dieci euro al litro di carburante. 
I Biocarburanti vengono prodotti esclusivamente mediante utilizzo di materie prime di scarto e residui vegetali, oltre che di olii generati da colture non in competizione con la filiera alimentare. A seconda dei procedimenti, questo tipo di carburante consente un potenziale abbattimento di anidride carbonica che va dall’80 al 100%. Il costo di produzione e contenuto  e consente il ricircolo di materiali vegetali e animali altrimenti destinati alla discarica.

 

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