Più volte, su diversi post abbiamo avuto occassione di commentare lo stato dell’arte delll’autoriparazione in Italia per il comparto delle carrozzeria. Abbiamo sempre sostenuto la poca attenzione che viene dedicata dalla stampa, dal marketing delle aziende produttrici di attrezzature e prodotti per la carrozzeria verso le aziende artigiane e molta invece per quelle con prevalenti caratteristiche industriali. Tenuto conto che il tessuto italiano, per condizioni geografiche, di centralizzazione della mobilità in certe aree e della vetustà del parco circolante, è quello che si differenzia anche notevolmente, caratterizzandosi per un numero più elevato di aziende, dal resto d’Europa, Oggi, grazie all’elaborazione dell’osservatorio di Autopromotec, su dati di Unioncamere- Infocamere, siamo in grado di avere conferma, anche numerica, delle nostre considerazioni e del fatto che l’artigianalità italiana è, e rimane, un valore aggiunto e non penalizzante, perchè contiene in se il germe dell’estro, della fantasia, dell’abilità manuale tramandata da decine di anni, un patrimonio prevalente nelle piccole e medie aziende che non va asssolutamente perduto.
L’evoluzione tecnologica e l’ottimizzazione dei processi porta sicuramente ad offrire servizi alla clientela maggiori e più sofisticati e, quindi, a far diventare strutture maggiormente performanti che diventano necessariamente a carattere industriale. Ciò non toglie che la maggioranza delle imprese sono ancora quelle a carattere artigianale o semi-artigianale che sono in grado di offrire alla cientela un servizio efficiente seppur con servizi più limitati.
L’unita tabella sintetizza la situazione di tutto il comparto dell’autoriprazione fornendo chiaramente una panoramica regionale e nazionale. Come si può rilevare le strutture piccole e medie con meno di 10 dipendenti, sono ancora la stragrande maggioranza e a seconda delle regioni variano dal 60 al 87%. La media calcolata formisce il dato dell’81,4% delle imprese con meno di 10 lavoratori. Le imprese artigiane di autoriparazione, ossia quelle che sono caratterizzate dalla presenza di pochi dipendenti e nelle quali chi gestisce l’impresa partecipa personalmente al processo produttivo, rappresentano il 75,9% del totale delle imprese di autoriparazione italiane.
Per continuare a essere competitivi, tutti gli addetti delle imprese, dell’aftermarket automobilistico e l’informazione, devono prestare maggiore attenzione e prepararsi per un’attività di manutenzione e riparazione da interpretare sempre più in chiave tecnologica: una necessità di aggiornamento urgente soprattutto per gli operatori che lavorano in realtà di piccole dimensioni.