L’auto europea va salvaguardata
Riteniamo utile far conoscere qual’è i pensiero e i programmi futuri della UE per il settore dell’automotive in Europa, espresso dal Commissario per i trasporti UE, Apostolos Tzitzicostas.
L’industria e il mercato dell’auto in Europa riveste un’importanza fondamentale a livello economico, che incide sul PIL europeo per circa il 7% e in particolare per l’Italia al 5%. Le persone coinvolte nel processo sono cicra 13,8 milioni sul terrirorio europeo e 176.000 in Italia. Queste dimensioni di forza lavoro danno l’idea dell’importanza di questo settore al quale vanno riservati particolari attenzioni sulle mosse future, per non vanificare il passato tecnologico, di design e dell’innovazione connessa alla transizione ecologica.
La produzione deve rimanere europea
Di certo vanno mantenute le infrastrutture dei maggiori marchi, in particolare italiani, che hanno fatto la storia dell’auto a livello mondiale.
É indubbio che il futuro sarà orientato su veicoli a emissioni zero, in prevalenza elettrico, quali già oggi rappresentano il 15% del mercato europeo, ma è necessaria anche una certa flessibilità per consentire ai costruttori di continuare a rimanere sul mercato evitando ogni delocalizzazione. Il valore dell’auto elettrica viene assorbito in gran parte dalla batteria (30-40%). L’Europa, per competere, deve essere messa in condizione di poter produrre in proprio le batterie e a tale scopo verranno stanziati nei prossini due anni 1,8 miliardi di euro.
Queste ed altre iniziative, che saranno messe in campo per il settore, consentiranno di continuare a produrre autoveicoli sul territorio, fondati su valori e tecnologie europee e garantire un futuro glorioso come nel passato.