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Può l’intelligenza artificiale essere utile anche nella fase assuntiva della polizza nel caso dell’RC? Pare proprio di si. Non solo l’IA è utile nella gestione, ma è altrettanto valida anche nella stima dei danno all’auto, sia da parte degli autoriparatori che dei periti assicurativi e ovviamente delle assicurazioni.
L’adozione dell’IA non è esente da problematiche connesse all’etica, alla regolamentazione e alla protezione dei consumatori, accrescendo i rischi di discriminazione, eccessiva personalizzazione e minore mutualizzazione delle coperture e violazioni della privacy. Queste sono alcune delle motivazioni che hanno destato perplessità  da parte dell’IVASS sull’adozione dei sistemi di IA nel comparto assicurativo, in particolare nell’assunzione del rischio, requisiti che sono ancora in fase di regolamentazione da parte della Commissione UE.
In realtà, siamo solo all’inizio di quali potranno essere gli ambiti di utilizzo dell’IA nel settore assicurativo e al momento sembrano di due tipologie diverse: La fase assuntiva del rischio e quella della gestione del sinistro.
É indubbio il vantaggio nell’adozione del’IA per esere in grado di analizzare grandi quantità di dati e valutare il rischio associato a un potenziale cliente in modo più rapido e completo, rispetto ai metodi tradizionali. In particolare l’IA può individuare in modo esteso e approfondito le esigenze dei clienti, suggerendo prodotti assicurativi adeguati al target market o evidenziando rischi potenziali su cui effettuare prevenzione, migliorando la proattività del servizio.
Utilizzando dati provenienti da una varietà di fonti (come dispositivi IoT, social media e transazioni finanziarie), i sistemi di IA potranno offrire premi dinamici personalizzati, basati sul comportamento del cliente come per esempio l’utilizzo effettivo dei veicoli (nel caso delle assicurazioni auto).
Attraverso l’analisi di pattern di comportamento e di reti di relazioni, correlando dati provenienti da diverse fonti, gli algoritmi possono identificare condotte anomale evidenziando sospette frodi, riducendo significativamente gli oneri di controllo e le perdite finanziarie per le compagnie.
L’IA può automatizzare la revisione e l’elaborazione delle richieste di risarcimento. Algoritmi avanzati possono analizzare documentazione, immagini e video, selezionando i casi non problematici per i quali è possibile velocizzare le procedure di liquidazione nella gestione dei sinistri.
L’uso intensivo dei dati personali – implicito in molte delle applicazioni di IA – comporta rischi per la privacy, specie laddove le informazioni personali siano soggette a trattamenti opachi e non autorizzati dal consumatore. È essenziale che le compagnie assicurative implementino misure rigorose per assicurare la sicurezza delle informazioni trattate e per rispettare le normative vigenti, in primo luogo la GDPR.
Come possiamo vedere ogni strumento informatico, per evoluto che sia, mostra luci e ombre nella sua pplicazione. Le leggi i regolamerti sono senz’altro utili, ma risultano ineffficaci se non perseguiti in trasparenza e serietà da parte dei soggetti umani che li applicano, anche di caso in caso.

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