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Non è un segreto che i piani di transizione verso il tutto elettrico non ci avevano convinto, nonostante le assicurazioni dei costruttori e dei politici. Ora il bubbone scoppiato, è stato sufficiente il calo delle vendite di veicoli elettrici per decretare il cambio di rotta, non solo in  Europa, ma anche nel mercato cinese e soprattutto negli Stati Uniti.
Che il veicolo elettrico non fosse ancora il massimo delle aspirazioni per una società tecnologicamente evoluta che si vede rimbalzare indietro, almeno nella mobilità, di oltre cento anni, ha dimostrato capacità imprenditoriali a dir poco pressapochiste. Chi nel frattempo ha acquistato i veicoli elettrici, pochi sono quelli soddisfatti della scelta, basti pensare che i problemi di peso, autonomia, ricarica e infrastrutture e costi elevati, sono gli stessi che hanno preceduto oltre cento anni or sono il motore a combustione interna. Non ci volevano scienziati del settore per capirlo, lo stato attuale della ricerca è ancora troppo acerbo per orientare la mobilità di intere nazioni verso soluzioni che invece di risolvere creano problemi. Evidentemente è solo una questione politica, trincerata sotto le spoglie del cambiamento climatico, dell’ecologia, del contenimento delle emissioni, senza aver previsto (cosa che era evidente), il problema occupazionale che ciò avrebbe creato sull’intera filiera dell’automotive. Questo a casa mia si chiama fallimento politico, e parzialmente industriale, per chi ha modificato strutture costruttive e politica di mercato verso il tutto elettrico. Adesso che il mercato ha evidenziato il fallimento dei veicoli elettrici, corre ai ripari prevedendo una via di mezzo con linee di produzione di veicoli ibridi, anche con alimentazioni alternative ai carburanti fossili. Soluzione tanto ovvia che lascia perplessi perchè questa decisione non era stata pensata prima.
La transizione ecologica è cosa buona e giusta, ma andava regolata come si usa dire con il criterio del buon padre di famiglia, mantenendo attivo quello che funziona e orientare verso l’alternativa elettrica, magari limitata alla mobilità cittadina, trasporti, ecc. A casa mia si dice che: “la scala si sale un gradino alla volta“.

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