Il fenomeno della grandine è ormai diventato una calamità sempre più presente, oltre che in molte regioni d’Italia quest’anno ha colpito in particolare la Lombardia con un incremento solo per gli autoveicoli di almeno il 30% rispetto al passato (fornte: CNA Lombardia). É stato calcolato che i danni medi per veicolo assommano a circa 5-6.000 euro, ovviamente variabili in funzione del tipo di danno e dalle modalità d’intervento.
Molti di questi danni ricadono sotto la garanzia eventi atmosferici (grandine, frane, slavine, caduta di ghiaccio e fenomeni di natura alluvionale, ecc.). La garanzia copre il valore assicurato del veicolo e solitamente vengono applicate franchigie e scoperti, differenziate in funzione se la riparazione viene effettuata presso una carrozzeria fiduciaria della compagnia o con la tecnica del levabolli.
Tenuto conto che il fenomeno grandine si è maggiormente diffuso negli ultimi anni, e di conseguenza è aumentato il numero di veicoli coinvolti, alcune compagnie di assicurazione si sono arganizzate con sistemi di rilevamento dei danni con modelli standar, mediante rilievi fotografici, sulla base dei quali effettuano una stima che corrisponde a una proposta di indennizzo. Questo modo “industriale” di valutare un danno, che per sua natura è alquanto eterogeneo, per tipologia, modello di veicolo e tecnica riparativa, lascia perplessi, Sarebbe normale che la proposta di indennizzo fosse versata a titolo di acconto salvo poi essere compensata con il saldo, così sarebbe un servizio efficiente per il cliente e una soluzione, anche se parziale, per l’autoriparatore che dovesse gestire il danno, anche sotto il profilo economico.