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Chi sostiene che gli attuali veicoli elettrici non presentano problematiche relative all’autonomia, alle infrastrutture, all’affidabilità e alla sicurezza, dice cosa non veritiera. Occorre invece prendere atto che la ricerca su questi veicoli ha fatto passi da gigante, anche se siamo ancora agli inizi di un’era che vedrà il veicolo elettrico raggiungere se non superare le performance e le caratteristiche di sicurezza di quello tradizionale alimentato da combustibili fossili. Uno degli elementi indispensabili per la funzionalità del veicolo elettrico e l’inverter. Il ruolo di questo elemento è quello di convertire una corrente continua (DC) fornita dalla batteria di bordo in tre fasi separate; in una corrente alternata (AC) per il motore di trazione del veicolo, di nuovo in DC per abilitare la frenata rigenerativa e, infine, per controllare la velocità del motore quando si preme l’acceleratore. Senza questi inverter, i veicoli elettrici non sarebbero in grado di funzionare.
L’evoluzione della ricerca ha portato allo sviluppo di  inverter compatibili con 800 volt, che vengono sempre più utilizzati sulle  batterie EV da 800 V. Questa tecnologia, già implementata sui veicoli premium, si sta lentamente spostando verso i modelli del mercato di massa. Alcune case automobilistiche hanno già annunciato che passeranno a un’architettura modulare compatibile con 800 V per la sua prossima gamma di veicoli elettrici che, tramite la tecnologia di ricarica ultraveloce da 200 kW, possono essere ricaricati dal 10% all’80%, aggiungendo circa 200 miglia di autonomia, in meno di 18 minuti. Risolvendo così uno dei problemi chiave alla limitazione dei veicoli elettrici, dovuto al tempo di ricarica.
I semiconduttori al carburo di silicio (SiC) risultano più performanti di quelli attuali  in quanto producono meno calore e sono meno sensibili alla temperatura. Di conseguenza l’inverter è in grado di commutare l’alimentazione in modo più efficiente rispetto agli inverter convenzionali, generando meno calore, e quindi utilizzare sistemi di raffreddamento più piccoli, con riduzione del peso e costi. Con la stessa logica anche la dimensione della batteria può essere ridotta.
È anche pur vero che l’inverter SiC costa circa il doppio di una soluzione tradizionale, ma i vantaggi ripagano ampiamente la spesa.

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