Dai, dai alla fine anche chi non vuol capire ci arriva. Stellantis con le ultime iniziative si rivela per quello che era prevedibile. Ci eravamo chiesti nei precedenti post (Stellantis, Ventures e Tiamat e le batterie agli ioni di sodio), (Stellantis, riconversione a Termoli: da motori a batterie) se Stellantis era anche italiana, tenuto conto che quasi tutte le iniziative di collaborazione con aziende cinesi e altre privilegiavano siti produttivi sul territorio francese e in altri paesi UE, se non addirittura in Marocco, per l’Italia solo dichiarazione d’intenti a voler mantenere la produzione nei siti produttivi esistenti. Nella realtà per l’Italia tutto ciò non è stato fatto, nonostante il Governo abbia convocato i vertici di Stellantis per concordare un piano per la fabbricazione in Italia di un milione di veicoli. Da noi si direbbe “tanto fumo e niente arrosto”. Nella realtà si sta verificando quello che era ipotizzabile: il Gruppo Peugeot ha acquisito Fca. Di questo se ne è accorto anche il Governo che nella seduta del 24 gennaio la presidente Meloni ha dichiarato: «Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte importante della storia industriale nazionale e un patrimonio che merita la massima attenzione, e questo credo significhi avere anche il coraggio di criticare le scelte del management», dice la Presidente del Consiglio, Meloni, che già nei giorni scorsi aveva attaccato il gruppo italo-francese e il quotidiano La Repubblica controllato da Exor,
la holding della famiglia Agnelli. Meloni ricorda lo «spostamento della sede fiscale all’estero e definisce una finta fusione quella tra il gruppo italiano Fca e il gruppo francese Psa, perché in realtà si è trattato di un’acquisizione da parte francese, tant’è che nel Cda c’è un esponente del governo transalpino e le scelte industriali tengono più in considerazione le istanze francesi che quelle italiane». I numeri ci danno la conferma. «Siamo passati da oltre un milione di auto prodotte nel 2017 a 700mila nel 2022». Stellantis ha lamentato la mancanza di incentivi e il riardo con cui sono stati erogati per l’acquisto delle auto. Fa eco il Ministro Adolfo Urso del Made in Italy, che ha commentato: «Abbiamo cambiato rotta sugli incentivi, perché quelli del 2022 sono andati per l’80% ad auto Stellantis, non prodotte in Italia ma all’estero, per questo dovevamo cambiare rotta”.
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