Sabato 7 maggio a Cagliari Valter Zuliani, responsabile di questo sito e direttore editoriale di ioCarrozziere, ha incontrato alcuni periti assicurativi per una cordiale “chiacchierata”. L’incontro, alquanto informale, è stato reso possibile da Sergio Lai, Presidente ACPC, Associazione Carrozzieri Sardegna, e si è svolto presso la sede cagliaritana di CASARTIGIANI, messa cortesemente a disposizione da Ignazio Schirru, Segretario Regionale. Gli argomenti in discussione hanno riguardato situazioni di disagio che non sono certo una novità nei rapporti fra periti e assicurazioni, ma anche sul ruolo che dovrebbe avere il perito assicurativo in ambito professionale, sociale ed economico, causa il repentino avanzamento delle tecniche riparative sui nuovi veicoli e quelli con mobilità elettrica.
La figura di perito assicurativo istituita con la Legge 17 febbraio 1992, n. 166, “dovrebbe” avere il duplice compito di garante delle stime economiche del danno relativo alle riparazioni dei veicoli per conto delle assicurazioni (nonché per i privati che ne facessero richiesta), ma anche rappresentare uno dei principali riferimenti economici che fanno parte del pacchetto di parametri per il calcolo del premio della polizza R.C. Auto, a tutela degli utenti. L’evoluzione tecnologica avvenuta nel corso degli anni, relativa alla sofisticazione nella costruzione dei veicoli, per quello che riguarda i materiali e i sistemi elettronici di assistenza alla guida (ADAS), ne fanno una delle professioni chiave che “dovrebbe” garantire, oltre la valutazione del costo della riparazione, anche il controllo della corretta esecuzione secondo i parametri del costruttore, ai fini della sicurezza dei veicoli per gli occupanti e per chi circola sulla strada e non, come avviene in questo momento, lasciata al libero arbitrio e regole di soggetti non certo abilitati per legge.
Il dibattito si è poi spostato sulla necessità che l’attuale legge sulla professione venga rivista e attualizzata alle moderne esigenze tecnologiche, ma anche riqualificando la professione di perito assicurativo rendendola autonoma da chi (per legge) dovrebbe avvalersi del professionista. In questo contesto è opportuno che la categoria sia coinvolta nella rivisitazione dei parametri di riferimento per la stima dei danni auto, risalenti come struttura di base al 1992, dei quali il perito assicurativo (figura maggiormente interessata alla loro applicazione) ne è rimasto escluso. Creare indipendenza economica del perito assicurativo è ormai questione improcrastinabile, per garantire terzietà e oggettività delle valutazioni. Per contro il professionista deve essere formato e aggiornato sistematicamente con crediti formativi sulle nuove tecnologie e la corretta gestione del sinistro, soprattutto quando questa delega gli viene richiesta dalle assicurazioni.
In conclusione, la professione di perito assicurativo è cambiata e va aggiornata alle nuove esigenze del mercato dell’autoriparazione non solo per la parte tecnica, ma anche per i servizi e l’informatica connessa per una maggiore e migliore semplificazione burocratica della gestione del sinistro con le compagnie assicurative e gli autoriparatori. In sostanza il perito assicurativo è, e deve essere, il “consulente” tout court del danno all’auto per le assicurazioni e nei casi estremi per i giudici. Tutto ciò presuppone la massima indipendenza, al di sopra delle parti.
L’invito è pertanto quello di incaricare le associazioni di settore maggiormente rappresentative affinché sensibilizzino gli organi competenti nazionali sulle istanze della categoria.
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Sardegna
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