È mio, è tuo, no! è suo. Forse la proprietà dei dati tramessi dall’auto è solo dell’utente, ma il loro utilizzo è “l’oro” a cui tutti vorrebbero accedere, o meglio, utilizzare. Abbiamo già avuto modo di parlare di questo tecnologia che sta prendendo sempre più piede, in questo post vogliamo fare il punto sulla situazione attuale che vede l’eplosione di sitemi basati sull’intelligenza artificiale, che potrebbero cambiare radicalmente l’utilizzo dei sistemi di infotainment dei veicoli, l’assistenza alla guida e, in futuro, quella autonoma. Ovviamente i dati sono la base di tutto e costituiscono un “tesoro” indipendente dal tipo di auto e dalla sua alimentazione, occorre però distnguere i dati riferiti alla conduzione del veicolo, il cosiddetto “monitoriaggio dello stile di guida del conducente”, da quelli prettamente tecnici, riferiti alle condizioni di manutenzione programmata dei veicoli, ai quali si aggiungono quelli predittivi sullo stato d’uso ed eventuali guasti, che ovviamente interessano i costruttori e la rete di autoriparatori. In tutto qyesto ci stanno le società che fanno da intermediari tra l’una e l’altra parte, attraverso sistemi software che elaborano le informazioni, statisticandole e rendendole fruibili per l’utilizzatore finale. Insomma, un mondo in completa evoluzione che a fronte delle modifiche del mercato delle vendite e dell’aftermaket cerca nuove strade per ridare ossigeno alle proprie casse.
Ci sono specifici regolamenti in materia di sicurezza stradale che riguardano l’utilizzo dei dati dalle auto, come ad esempio la regolamentazione sulla sicurezza dei veicoli (UN Regulation No. 155). La normativa, prevede che, per garantire la sicurezza dell’utente, siano identificate le minacce più probabili al sistema e valutati i danni possibili e la loro entità nel TARA (Threat Analysis and Risk Assesment). I parametri di sicurezza più rilevanti sono la safety, elemento che caratterizzerà la scelta dei consumatori, l’operatività del veicolo, il danno finanziario e la privacy dell’utente, per salvaguardare i suoi dati, come, ad esempio, lo stile di guida, i luoghi visitati, i contatti.
Gli automobilisti devono essere informati in modo chiaro e trasparente su quali dati vengono raccolti dalle loro auto, a che scopo e come vengono utilizzati, inoltre devono essere in grado di controllare i loro dati e di decidere se vogliono o meno condividerli con terzi. I rgolamenti ci sono e l’informazione deve fare in modo che l’utente nel momento dell’acquisto sia cosciente di quali siano i suoi diritti e scelga la soluzione che più gli conviene. L’oro dei dati è prezioso e va gestito con oculatezza come la gestione del vostro denaro: valutare quanto è necessario e se vi conviene, solo in questi casi è possibile consentire la gestione del vostro “tesoro”.